Credenzone con alzata

$55000$60000

Grande credenza della fine del cinquecento in massello di noce. Probabilmente destinata ad una sagrestia.

Descrizione

Grande credenza della fine del cinquecento in massello di noce. Probabilmente destinata ad una sagrestia aveva grandi cassetti per riporre gli abiti talari nella parte bassa dietro le portelle, mentre nella parte alta venivano conservati i calici per la messa.
Per il tipo di intaglio che la decora è probabilmente di provenienza lombarda, forse bergamasca.
La parte alta è costituita da tre portelle con al centro intarsi di ebano e acero, segati a pacchetto con seghetto ad arco. Le cornici che li circondano sono tipicamente barocche sia per la forma sia per il perimetro che delimitano.
Le tre portelle sono separate da quattro cariatidi con testa di putto scolpite con grande perizia ad alto rilievo.
Sopra le portelle vi è un vano a cui si accede sollevando il piano superiore grazie al lavoro di tre gangherelle.
La base è imponente, con un grande piano e due portelle che si aprono totalmente su cardini con fulcro esterno. Tra il piano e le portelle vi è un grande cassetto che ha ai lati due mascheroni.
Le portelle sono ripartite con una campitura centrale intarsiata, delimitata da grandi cornici e riquadrata da listelli di noce. Accanto lateralmente verso l’esterno vi è una campitura ad andatura verticale segnata da piccole cornici che simulano dei montanti, che di solito qui insistono nei mobili con apertura delle portelle non totale.
I fianchi son costituiti da due assi ed hanno funzione portante. Alla base corre un grande cornicione.

Stato di conservazione
Il mobile è arrivato in laboratorio con un aspetto scuro e un precario equilibrio delle varie parti. E’ presto risultato evidente che il mobile ha subito intorno agli anni 50 60 del Novecento un restauro economico fatto in velocità.
Molte parti erano assemblate senza precisione, usando chiodi per assicurare la tenuta, mentre la colla veniva data in abbondanza su due parti di legno che non collimavano. Le riparazioni purtroppo inevitabili in mobili così antichi erano state fatte con tasselli inseriti a forza e dove restavano delle zone indetermitate dello stucco colorato a base gesso riempiva i vuoti.
Nelle cornici sotto al cassetto e nel cornicione di base gli interventi sono stati particolramente numerosi e molto approssimativi.
I fianchi avevano una fenditura di quasi due centimetri tra le due assi che li costituiscono, in parte chiusa con un listello di noce.
Le riparazioni sugli intarsi erano per la maggior parte in stucco, tranne alcuni punti in cui era stata ripristinata la filettatura di acero.
I cardini della portella di destra avevano indebolito il legno per cui erano stati necessari due tasselli, uno dei quali, il più grande e il più basso, non aderiva più al piano e stonava per scelta di legno.
Il fondo del cassetto aveva subito un calo come normale nel legno di manufatti antichi, solo che la fenditura era stata riparata mettendo delle squadrette di ferro e chiodi che hanno costretto il fronte del cassetto ad incurvarsi.
Secondo noi il mobile durante questo restauro è stato totalmente smontato. Nel rimontarlo non sono state prese con attenzione le misure per cui ancora adesso si può vedere il piano del fondo della credenza montato non orizzontalmente. Anche i fianchi e la schiena erano stati montati “a occhio”.
Qualche tarlo è presente nelle parti nuove del cornicione e nelle parti in legno dolce. Non ci sembra tuttavia pericoloso.
Infine il mobile era molto scuro per una colorazione a base di terra di Kassel. La finitura era una rustica gommalacca data a pennello. Tutte le parti interne del mobile erano molto sporche.

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