Tavolo scrittoio

$55000$60000

Tavolo scrittoio dei primi del Settecento, di origine veneta. Piano, bordi e fasce sono totalmente incartellati su uno chassis di legno dolce, mentre le gambe e la crocera sono in massello di noce.

 

COD: N/A Categoria: Tag: Product ID: 724

Descrizione

Tavolo scrittoio dei primi del Settecento, di origine veneta. Piano, bordi e fasce sono totalmente incartellati su uno chassis di legno dolce, mentre le gambe e la crocera sono in massello di noce.

Il piano è intarsiato secondo motivi geometrici e giocando sul disegno delle venature dei vari legni; partendo dai bordi troviamo una fascia esterna piuttosto larga di radica di noce delimitata da una filettatura di legno di ciliegio, quindi una seconda fascia in cartella di noce aperta a X o divergente, dove il centro della X è il centro del tavolo, segue un filetto in legno di frutto molto compatto, probabilmente pero, poi una campitura centrale in cartella di noce con quattro riquadri a venatura convergente. Al centro vi è un cartiglio costituito da quattro fogli di radica di noce aperti e disposti secondo una simmetria a croce con perimetro curvilineo contornato da un filetto di legno di ciliegio.

I cassetti sono costruiti con raffinatezza con il fondo suddiviso in due campiture e l’asse centrale di separazione funziona da terzo scorrevole. Gli incastri delle sponde sono a coda di rondine e quelli anteriori sono coperti con una cartella di noce. Il profilo del piano ha gli angoli sagomati, i bordi sono incartellati con cartella di noce con le venature disposte perpendicolarmente allo sviluppo dei bordi. Le fasce ospitano su un fronte due cassetti, hanno una campitura in radica di noce delimitata da cornici sagomate. Le gambe sono a balaustro a quattro facce impostate su piedi a cipolla e raccordate con una crocera a doppia tenaglia mistilinea con elemento tornito al centro e sostegno a cipolla. La parte centrale delle quattro facce è caratterizzata da una bocciardatura su cui spiccano foglie, fiori e racemi intagliati ad alto rilievo sormontati da una conchiglia. Vi sono tracce di colorazione nera a base di acetato di ferro nella bocciardatura, nel toro superiore al capitello e in quello sopra la crocera: questa colorazione è andata perduta o è stata rimossa da tempo. Una gamba prima del restauro Sul toro è visibile la colorazione nera. La parte inferiore del piano e gli scorrevoli dei cassetti

Stato di conservazione

Il tavolo è arrivato in laboratorio per una normale manutenzione. Le cartelle di legno sono incollate con una colla a caldo di gelatina animale a base acqua che ha ottime caratteristiche di compatibilità assecondando le variazioni dimensionali del legno dovute a senescenza e a sbalzi termoigrometrici, ma proprio per questo con il tempo nei punti sollecitati tende a perdere in adesività cristallizandosi. D’altra parte la colla d’ossa è insostituibile per la sua reversibilità. Infatti con opportuni interventi è possibile sia rigenerare in parte la colla originale, sia integrarla con microiniezioni. Ancor oggi nessuna colla di sintesi ha la sua flessibilità e la sua continuità. Anche nel tavolo, soprattutto nel piano, vi erano numerosi sollevamenti dovuti a perdita di adesività della colla ed è stato necessario intervenire per evitare di perdere le tessere. Questo tipo di intervento è già stato fatto più volte nella vita del manufatto, ma l’unico che ha lasciato traccia negativa è stato probabilmente l’ultimo, perché oltre e in alcuni casi in alternativa alla colla sono stati usati del piccoli chiodini metallici infossati nelle tessere. Mancava una piccola parte della campitura di noce centrale grande quanto un’unghia a ridosso del cartiglio.

A nostro avviso solo una cornice su una fascia laterale sotto al piano non è originale, perché lavorata in maniera rozza rispetto a tutte le altre. Inoltre il tavolo scrittoio era verniciato secondo la tradizione ottocentesca con uno spesso film di gommalacca dalla dominante arancione, poco trasparente, che alterava la naturale varietà cromatica dei legni appiattendone i contrasti. I cassetti erano stati foderati con carta Divarese incollata con abbondante colla polivinilica, che aveva causato due fessurazione nel fondo.

Lo scorrevole centrale attaccato allo chassis era stato fissato recentemente con chiodini malamente ritorti. Vi era una rottura dovuta a usura ed attacco dei tarli nella cornice sotto un cassetto. Le serrature sono originali ed anche in buono stato di conservazione, quella del cassetto di destra aveva perso il perno guida della chiave. Nei cassetti vi sono tracce di piccoli pomelli, ma allo stato attuale è impossibile sapere se sono coeve. La crocera un tempo si era spezzata ed era stata riparata con un incastro a doppia coda di rondine intarsiato sul retro. Si può concludere che il mobile è in tutte le sue parti originale e in buono stato di conservazione. La parte di cartella di noce mancante E’ possibile che in origine anche la tornitura della crocera fosse del tutto o in parte nera, per le ombreggiature rimaste (poche) e per gli evidenti segni di pesante levigatura.

 

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